
Liberamente tratto da “Sogno di una notte di mezza estate”, primo capolavoro comico di W.Shakespeare, la più magica delle sue commedie, una miscela di avventure amorose romantiche, di sentimentalismo patetico, di fantasie erotiche capziose, di burla sapida e di inganni fiabeschi dove si intersecano folklore e letteratura classica, il mito e la favola, dove la trama, che riguarda gli amanti, si arricchisce e si complica con l’equivoco d’amore. Possiamo volgere il significato di “sogno” verso quello di “visione”? Sono l’amore ed il sogno che trasformano la realtà?