
Per 3 giorni un artista (danzatore su corda tesa e allo stesso tempo disegnatore) si stabilisce in uno spazio pubblico e lì si allena per diverse ore al giorno…annota e disegna ciò che sente ciò che gli viene detto, ciò che ha visto e osservato e costruisce spontaneamente, senza alcun metodo, una sorta di etnologia ludica. A poco a poco i suoi disegni invadono lo spazio. Durante l’ultimo giorno propone un appuntamento che mescola filo, parole e testi catturati…come un film costruito dal vivo e nel rapporto con il pubblico, il legame ricostruito tra un artista, uno spazio e la comunità che lo abita, Gioioso, semplice ed essenziale.